SUD

Nel Mezzogiorno se si considera solamente il settore primario, l’occupazione è cresciuta. Questo dato positivo è determinato principalmente dall’aumento della di nuove  aziende e quindi di lavoratori dipendenti del settore primario del Mezzogiorno.

A muovere questa ripresa è l’agricoltura in particolar modo decisivo è il peso dell’imprenditorialità giovanile agricola con la creazione di migliaia di nuove imprese. Il maggior contributo è venuto dalla Basilicata, dalla Calabria e dal Molise, seguite a ruota da Campania, Sicilia e Sardegna.

Il Mezzogiorno, era un problema, oggi si riscopre come grande opportunità. In atto, non in potenziale. Ma ora è necessario consolidare la ripresa, ponendo in essere a livello nazionale politiche agricole competitive, specifiche per il sud Italia, finalizzate allo sviluppo industriale e commerciale di tale settore; sostenendo la nascita e lo sviluppo delle aziende  e  potenziando le infrastrutture.

Gli stili di vita del Sud  sono oggi pari a quelli medi europei. Si può dire che l’annosa “questione meridionale” sia risolta in termini di analfabetismo e arretratezza, ma rimane forte il gap delle infrastrutture che fa del Sud un testimone di una modernizzazione senza sviluppo. L’agroalimentare, anche al Sud non deve essere più luogo della tradizione ma il comparto ideale per l’avvio di imprese moderne. I giovani meridionali lo hanno capito ed hanno voglia di abbandonare l’abito mortificante della nicchia per fare impresa.

Tali sforzi e progetti non devono fare naufragio per vessazioni criminali e per una burocrazia che talvolta è quasi pari alle criminalità. L’attenzione alla legalità è giusta ma vanno eliminati drasticamente tutti quei carrozzoni burocratici figli del concetto di voto di scambio.

Rendendo minimi gli apparati burocratici e  puntando in maniera decisa su comparti primari quali agricoltura, allevamento, pesca e sommando a questo il turismo grazie alla immani risorse storico paesaggistiche e culturali, il Sud può essere sempre più protagonista del rilancio dell’economia italiana.

Avv. Giuseppe Rizzo

 

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