Dopo le elezioni parlamentari del 4/3/2018 si sottolinea in continuazione il fallimento del PD, ma nessuno evidenzia l’ancor più grosso fallimento della sinistra Italiana.
Infatti il Pd di Renzi ,spostato al centro, aveva lasciato spazio a sinistra ;per occupare tale area era stato costituito un nuovo partito denominato Liberi e Uguali, sostenuto da tutte le storiche organizzazioni legate al vecchio PCI comprese CGIL e FIOM.
Questo nuovo soggetto ha prodotto un misero risultato elettorale del 3%, a dimostrazione che l’interpretazione della domanda di sinistra, cosi come conosciuta dai vecchi leader comunisti non esiste più.
Emerge quindi che i partiti di sinistra , negli ultimi decenni, hanno sostenuto progetti falsamente riformisti tesi , in realtà ,a tutelare le sacche parassitarie della società italiana, nelle quali aveva incistato i propri apparati , lucrando risorse ,consensi e voti.
L’inadeguatezza di tali comportamenti si evidenzia ad esempio in un settore strategico quale il turismo . I consumi stanno riprendendo, i turisti vengono a visitare le nostre città da tutto il mondo, ma il Governo da essi guidato, non pone in essere nessuna politica sul turismo, si dimostra privo di cultura dell’ ospitalità e indifferente alla creazione di infrastrutture adeguate . Come contraltare i Sindacati proclamano uno sciopero dei lavoratori del commercio durante le festività pasquali.
Protesta inutile ed autolesionista contro la liberalizzazione degli orari di apertura e chiusura delle attività commerciali, norma che invece dovrebbe rappresentare un opportunità per dare lavoro a chi non ne ha.
Parlare di chiudere i negozi è un comportamento assolutamente scellerato, in un paese che ha uno dei tassi di disoccupazione giovanile più alto d’ Europa.
Questa assurda battaglia posta in essere dai sindacati e dalla solita sinistra italiana, rappresenta il loro fallimento e l’ ennesimo controsenso di un Paese che ha dato il via al libero mercato, ma non si adegua alle esigenze dello stesso, il quale crea occupazione e fa girare l’ economia.
Avv. Giuseppe Rizzo