Anche quest’anno, come sempre, nella legge di bilancio (legge mancia) vengono contenute molte delle elemosine e regalie che lo Stato elargisce ad alcuni fortunati sudditi.
Ci sono prebende di ogni genere, molte hanno in maniera chiara un nome e un cognome, a tal punto da poterle definire mance elettorali.
Soldi dati a istituti, enti e organizzazioni di vario genere, tutte facente riferimento indirettamente ai vari politici-parlamentari di tutti gli schieramente nessuno escluso.
Concessioni spesso giustificate come “indifferibili iniziative di carattere culturale”.
Queste sono mance in senso proprio, forse paradossalmente più innocue perché in maniera palese discriminano tra i pochi, ben identificabili soggetti, che ricevono i soldi e i tutti gli altri che pagano.
A queste si sommano tutte una serie di misure redistributive più generiche, anima indefettibile di una manovra finanziaria.
Queste ultime, molto più dannose, nella quasi totalità dei casi non hanno, come dovrebbe essere, la caratteristica della redistribuzione della ricchezza a favore delle classi più povere ma semplicemente sono ulteriori regali fatti in favore dei vari bacini elettorali.
Sia l’una che l’altra voce hanno in comune il fatto di accontentare qualcuno con i soldi di tutti.
Nella situazione economica e sociale disastrosa in cui versa l’Italia, sarebbe stato opportuno essere più parsimoniosi, poichè decenni di mance e stanziamenti hanno messo la nostra finanza pubblica nella condizione comatosa in cui attualmente si trova.
Quindi, sarebbe poi stato opportuno iniziare una diminuzione generale della pressione fiscale da far proseguire gradualmente negli anni successivi. Azione questa di cui avrebbero beneficiato tutti gli italiani dal punto di vista economico e avrebbe reso l’Italia uno stato più Equo e giusto dal punto di vista sociale.
Con l’eliminazione delle elemosine e con un reale generale abbassamento della pressione fiscale, gli Italiani inizierebbero a essere cittadini e non più sudditi.
Giuseppe Rizzo