Gli USA oggi considerano l’UE più pericolosa della Cina, in particolare una UE germanizzata sul piano politico, guidata da un’Euroburocrazia succube di Berlino che da un lato scarica sugli USA le spese militari della Nato mentre dall’altro trae profitto dal mercato americano, grazie ai cospicui surplus, realizzati, in particolare, proprio dalla Germania.
In tale ottica Trump, utilizzando una drastica politica di dazi sulle importazioni USA, per modellare i rapporti con i singoli stati, sta ponendo fine al concetto di multilateralismo, per dare vita ad una nuova stagione di rapporti bilaterali con i singoli paesi dell’Unione Europea.
Gli Usa si stanno sforzando di dare vita ad un nuovo sistema internazionale, fatto di pesi e contrappesi, che abbia di nuovo per protagonisti gli storici Stati dominanti la storia del vecchio continente
Alla luce di ciò, quanti di noi oggi scommetterebbero sull’esistenza dell’Unione Europea da qui a cinque anni? Oggi è una Istituzione che non sta in piedi, perché inutile e non rappresentativa ed esiste un’altissima probabilità che salti.
L’unica incognita è data dal fatto che, seppur ormai indebolita, molti dei suoi Stati membri non sono più abituati ad agire da soli e a fare politiche nazionali autonome, per tale motivo, in qualche modo, alcuni di essi continueranno a mantenersi aggregati, conservando la moneta comune
Si vedrà quindi quale area dell’Unione Europea provocherà la rottura, se quella del nord Europa o quella del sud Europa.
Lo Stato che creerà la rottura sarà quello che poi aggregherà attorno a sé quelli economicamente e culturalmente più vicini e con essi provvederà al mantenimento della moneta unica.
Probabilmente, nonostante la grancassa che stanno facendo l’Italia e altri paesi che continuano a tirare la corda, quello che provvederà a spezzarla, sarà la Germania.
Infatti in tale paese le spinte sovraniste e separazioniste sono più forti e concrete che in altri, che fanno molta scena e non prendono decisioni.
Su tali, ormai chiari, scenari di smembramento oggi stanno ragionando gli speculatori finanziari, puntando risorse ingenti e favorendo cosi il suo realizzarsi.
Giuseppe Rizzo