LA MUNNEZZA E’ORO

Campania e interramento dei rifiuti tossici sono parole che si associano ancor oggi in maniera inscindibile. A questo bisogna aggiungere le crisi dei rifiuti che ciclicamente interessano  la Campania e molti dei suoi comuni.

La colpa di quanto accade spesso viene attribuita  esclusivamente alla camorra e al controllo del settore da parte di forze criminali. Mentre tale asserzione è sicuramente vera nel primo caso, nel secondo caso non corrisponde pienamente al vero, poiché in esso diventa evidente una connivenza tra le associazioni criminali e la politica.

Infatti tante aziende e consorzi costruiti sull’ emergenza rifiuti in Campania, sono società in cui politica e camorra condividono affari, incarichi, assunzioni inutili di personale pagato profumatamente per trascorrere intere giornate a braccia conserte.

Le inchieste raccontano che i momenti di crisi acuta, con la munnezza che arrivava fino al secondo piano dei palazzi, servivano a molti per  guadagnare  di più: le solite imprese di discutibile proprietà, che si accaparravano appalti con affidamenti diretti, i lavoratori con straordinari da far impallidire un banchiere, i politici, che certo non rinunciavano alla propria fetta

In tali momenti di crisi indotti e risolti dal ticket politica/camorra questi non solo facevano i loro interessi ma  addirittura acquisivano un notevole consenso , aumentando la loro autorità rispetto ai propri sodali e sostenitori.

Si manifestava nella sua pienezza la parabola del “camorrista giusto”, ossia la camorra che aiuta a trovare o a difendere un posto di lavoro, come nel caso di alcuni gruppi di disoccupati organizzati, che speravano di essere impiegati proprio nel campo dei rifiuti o alcuni “compagni di lotta”, già impegnati con aziende interessate ai subappalti.

Per risolvere il problema dei rifiuti dobbiamo risolvere il problema della politica, che sui rifiuti  ha vissuto e fabbricato consensi per oltre cinquant’anni. Discariche e inceneritori sono la manna della politica di oggi. Pertanto va risolta la riduzione della produzione, lo smaltimento ed il riciclo dei rifiuti con l’aiuto delle nuove tecnologie, che possono trasformarli in una un risorsa per l’intera comunità.

Andare avanti con discariche e inceneritori vuol dire sotterrare e bruciare i rifiuti. Sotterrare e bruciare vuol dire respirare e mangiare i rifiuti per altri vent’anni, continuando ad arricchire il malaffare.

Giuseppe Rizzo

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