Jus…sola

La riforma dell’iter per ottenere la cittadinanza italiana, bloccata in Senato per almeno un paio di anni, negli ultimi giorni della legislatura è stata oggetto di pressioni politiche, discutibili, da parte di pochi gruppi di potere legati all’area di sinistra per trasformarla in legge prima della fine della stessa.

Il tutto nonostante che, come emerso da tutti i sondaggi, l’ampia maggioranza degli italiani fosse totalmente contraria a tale riforma, maggioranza che non  merita di essere etichettata come razzista.

Favorevole a tale riforma era solamente una parte dell’elettorato PD e delle formazioni di Sinistra, ma sarebbe semplicistico sostenere che le motivazioni degli sfavorevoli sia solo frutto dell’influenza di quella retorica politica, sempre più in auge in questo periodo, che viene usata dalle formazioni di Destra per racimolare voti, sfruttando le paure della massa.

L’avversità a tale riforma ha, invece, dei motivi ben precisi, come evidenziato da innumerevoli sondaggi nazionali, poiché la maggioranza degli italiani contrari a tale riforma, avverte in essa il rischio di una sostituzione etnica. 

Anzi in particolare la maggioranza degli italiani pensa che vi sia in atto un disegno politico ben preciso, portato avanti negli anni, che tende ad una vera e propria ‘sostituzione etnica‘ ai danni del popolo italiano, di cui questa legge sarebbe stato soltanto il logico prosieguo.

A questo motivo bisogna aggiungere che la maggioranza degli italiani pensa, correttamente, che la riforma dello ‘Ius Soli‘ sia solo un metodo per portare nuovi voti ai partiti che la sostengono.

Pertanto le contestazioni all’approvazione della riforma dello Ius Soli alla luce dei motivi addotti dalla folla del No deve indurre ad una profonda riflessione.

Forze politiche minoritarie non possono imporre una riforma “sola”, inutile perchè la materia è già ben regolata, non fondamentale perché ci sono problematiche molto più urgenti da affrontare e non voluta dalla maggioranza degli italiani.

Giuseppe Rizzo

 

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