L’Italia uscita dalle urne alle elezioni del 4 Marzo è un’Italia diversa da quella a cui eravamo abituati.
Basta guardare le mappe con i risultati elettorali per rendersi conto che si tratta di un paese nuovo, lontano dal bipolarismo centro-destra centro-sinistra che ha caratterizzato la cosiddetta Seconda Repubblica.
I partiti tradizionali sono crollati a favore di quelli anti-sistema che hanno intercettato il malcontento e il voto di protesta.
Il Movimento Cinque Stelle ha ottenuto una vittoria schiacciante nel sud Italia, dove ha raggiunto picchi di oltre il 50 per cento delle preferenze.
La Lega, invece, è diventa il primo partito della coalizione di centrodestra, trionfante al nord Italia.
Abbiamo quindi un’Italia divisa a metà, al Sud si afferma senza mezzi termini il Movimento Cinque Stelle, a Nord la Lega, nessuno spazio e sconfitta totale per i partiti tradizionali, il Pd e Forza Italia.
Il motivo di tale spaccatura è facilmente spiegabile se prendiamo in considerazione l’indicatore del Pil pro capite. Secondo l’ Istat, abbiamo i seguenti dati: 34,2mila euro nel Nord-ovest, a 33,3mila euro nel Nord-est e a 29,9mila euro nel Centro.
Nel Mezzogiorno il livello del Pil pro capite è di 18,2mila euro, inferiore del 44,2 per cento rispetto a quello del Centro-Nord.
Nel 2016 il Pil in volume, a fronte di una crescita a livello nazionale dello 0,9% rispetto all’anno precedente, ha registrato un incremento dell’1,3% nel Nord-est, dello 0,9% nel Nord-ovest e dello 0,8% sia al Centro che nel Mezzogiorno.
Alla luce di questi dati, notiamo come è facile sovrapporre la mappa del divario economico tra Nord e Sud con quella del voto. Le regioni ricche del Nord hanno votato Lega, le regioni povere del Sud hanno votato Cinque Stelle.
Tale spaccatura in due dell’Italia non ha caratteristiche congiunturali ma strutturali ; deriva da politiche scellerate, poste in essere negli anni dai governi centrali guidati alternativamente dai partiti tradizionali, finalizzate ad indirizzare notevoli flussi di danaro pubblico verso il nord Italia ai danni di un sud Italia abbandonato e sempre più sottosviluppato.
Avv. Giuseppe Rizzo