¬Short List legittime ma discutibili

Gli Enti Pubblici, su indicazione anche dell’ANAC, creano degli elenchi selezionati di professionisti per l’affido degli incarichi professionali (c.d. short list). Queste short list nella quasi totalità dei casi sono discutibili: per la scarsa pubblicità data alle stesse al momento della loro formazione e del loro rinnovo, per i requisiti di accesso spesso eccessivi e per la scarsa chiarezza nei sistemi di attribuzione degli incarichi professionali. Criticità spesso create ad arte dagli amministratori dei vari enti per utilizzare in maniera distorta questo strumento, al fine di favorire questo o quel professionista.

Per quanto riguarda il mondo legale sull’argomento è intervenuto il Tar Lazio con una sentenza del 2018 che in riferimento alla difese nei giudizi, riteneva queste un appalto di servizi e non prestazioni professionali, legittimando così la creazione di «short list» di avvocati.

Lo stesso inoltre riteneva che il termine per la presentazione delle candidature e la chiusura della lista per la durata di un anno fosse un sistema razionale per la gestione degli incarichi e che la sussistenza di criteri selettivi eccessivamente restrittivi per l’accesso alla short list quali un fatturato minimo, un minimo di questioni trattate, l’esistenza di almeno due collaboratori legali ed una segretaria  non impedirebbe l’accesso ai giovani professionista, in violazione del principio delle libera concorrenza ma anzi sarebbero principi selettivi logici e non discriminatori.

Per una maggiore trasparenza di tale strumento è opportuno che i bandi relativi alla costituzione ed al rinnovo delle short list abbiano caratteristiche ben precise: contengano elementi di selezione non tanto eccessivi tali da creare sospetti, che venga spiegato in maniera dettagliata il sistema automatico di attribuzione degli incarichi professionali ed in fine che la creazione ed i rinnovi delle stesse siano pubblicizzate nel miglior modo possibile, semmai con pubblicazione sulla gazzetta ufficiale. Il tutto al fine di evitare che tali liste si trasformino in delle prese in giro utili a favorire, come al solito, amici e amici degli amici.

Avv. Giuseppe Rizzo

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