In Italia da anni i grandi giornali e le televisioni fanno passare il tradizionale stereotipo di un Sud dominato dalla criminalità organizzata, per cui le grandi aziende preferiscono non investirvi per il timore di essere sottoposte ai ricatti delle mafie.
In realtà l’argomento è molto più inquietante e la realtà è diversa. Ritengo che le grandi aziende internazionali evitino le nostre regioni del Sud, non per il timore di pressioni mafiose, la delinquenza esiste dappertutto, ma per la paura di dover affrontare una pubblica amministrazione inaffidabile ed elefantiaca.
Chiunque abbia fatto investimenti, in passato come ora, al Sud, si è trovato sempre a dover fare i conti con una burocrazia che rallenta e danneggia qualsiasi progetto. Per questo motivo, e non certo perchè ritengono che al Sud ci sia più criminalità che al nord, le grandi imprese evitano qualsiasi piano industriale.
Se non si troverà il modo di adeguare le pubbliche amministrazioni delle nostre regioni a quelle del Nord, con uno snellimento delle pratiche e un maggior controllo sui tempi con cui autorizzazioni e concessioni vengono assegnati – e soprattutto la certezza di non vedersi improvvisamente annullare quanto già ottenuto – il Sud resterà sempre più isolato e non attrarrà, non solo gli investimenti dei grandi gruppi internazionali ma anche degli imprenditori autoctoni che decideranno, anche loro, di investire all’estero.
La cosa drammatica è che sia durante la campagna elettorale nazionale , appena conclusa, sia nelle campagna elettorale comunale ,attualmente in essere, alcun accenno viene mai fatto dai candidati sindaco, di livello non eccelso, a piani di riorganizzazione e controllo degli apparati burocratici che andrebbero a governare.
Per questo i governatori, i parlamentari e i pubblici amministratori delle regioni del Mezzogiorno dovrebbero individuare un percorso comune che consentisse di offrire, se non agevolazioni a potenziali investitori, almeno un percorso autorizzativo che non avesse nulla da invidiare, per professionalità, rapidità ed efficienza a quello offerto dalle pubbliche amministrazioni del Nord Italia.
Giuseppe Rizzo