Legge elettorale inutile discussione
Attualmente in Italia vigono due sistemi elettorali diversi tra Camera e Senato, figli di sentenze della Corte costituzionale.
Per il Senato la Corte Costituzionale con la sentenza n.°1 del 2014 ha introdotto un sistema proporzionale puro, senza premio di maggioranza, senza capilista bloccati e con doppia sogli a di sbarramento. Infatti per accedere alla ripartizione dei seggi, la soglia su base regionale è dell’8% per le liste non coalizzate e del 3% per le liste coalizzate. E’ prevista la preferenza unica. Ogni collegio ha ampiezza regionale.
Per la Camera dei Deputati, la Corte Costituzionale con sentenza del 25/01/2017 ha dato vita ad un sistema elettorale proporzionale con premio di maggioranza alla singola lista che supera la soglia del 40% dei consensi. In caso di mancato raggiungimento della soglia si passa al riparto proporzionale dei seggio tra tutti i partiti che hanno supertao il 3%. Non sono previste coalizioni. Restano i capilista bloccati, scelti dalle segreterie di partito. E’prevista la preferenze.
La proposta di nuova legge elettorale (rosatellum 2.0) per le camere prevede che il 64% dei seggi è assegnata su base proporzionale e un a quota del 36% è assegnata tramite collegi uninominali. Inoltre è prevista una soglia di sbarramento del 3% per le singole liste e del 10% per le coalizioni.
Il sistema elettorale in discussione prevede quindi il ritorno alle vecchie coalizioni tutto chiaramente a danno del M5S che non si allea e non fa coalizioni.
I segretari potranno scegliere gran parte dei candidati sia nel collegio del maggioritario che nella quota proporzionale dei piccoli listini bloccati. In questa legge elettorale vi è l’assenza delle preferenze che di fatto consegna il parlamento nelle mani dei leader politici, al fine di garantire la rielezione a tutti i notabili. Se questa deve essere la nuova legge elettorale meglio tenersi quelle figlie della Consulta ove almeno sono previste le preferenze.
Giuseppe Rizzo